Si é abituati a pensare che, se apriamo il morso o espandiamo sopra e la relazione occlusale é di classe 2, la mandibola viene in avanti. Ci sono addirittura filosofie di trattamento che hanno basato le loro speculazioni sull’idea dello sblocco occlusale.
L’esperienza ci porta a dire però che non sempre é così. In realtà é la letteratura che ci suggerisce che l’Anterior Mandibular Shift é spesso solo una chimera.
Tuttavia esistono delle condizioni riconoscibili (caratteristiche anatomiche, segni e sintomi) che ci possono far impostare un trattamento di risoluzione della classe 2 auspicando uno spontaneo riposizionamento mandibolare. Proviamo ad elencarle:
Caratteristiche cefalometriche: Classi 2 in pazienti ipodivergenti. Branca orizzontale della mandibola lunga (Go/Me lungo quanto SN). Inclinazione degli incisivi superiori e inferiori ripida.
Caratteristiche occlusali: Morso profondo (anche sui canini). Relazione di classe 2 molare incompleta (<4mm). Primi molari superiori mesio ruotati. Contrazione arcata superiore. Inadeguatezza dei diametri trasversali posteriori in edge to edge incisivo. Torque settori lateroposteriori (premolari e molari) superiori negativo (Curva di Wilson piatta).
Segni: Fremitus sugli incisivi (indice sugli incisivi superiori a percepire la pressione degli incisivi inferiori durante il tapping). Contatti occlusali rilevati con la carta d’articolazione su incisivi e canini.
Sintomi: Clicking articolare bilaterale o monolaterale che scompare in apertura protrusa. Contatti occlusali spostati sui denti anteriori dopo applicazione di bite liscio o indentato.
Per quanto nella piramide dell’ EBM (vedi figura) l’opinione del collega valga quanto il due di bastoni se la briscola é a spade, quelle elencate sono – secondo me – le situazioni che possono farci pensare di poter ottenere la correzione della classe 2 utilizzando il riposizionamento spontaneo. Sia nei pazienti in crescita che in quelli che hanno smesso da tempo.
In fede,